20.4.20

Due ragazzi, fratelli e geni del pianoforte incantano con Schubert

Per due genitori musicisti, interessare i propri figli alla musica è una benedizione, quando ad appassionarsi alla musica sono entrambi i figli è un miracolo, ma quando questi due figli si dimostrano essere anche due geni del pianoforte è davvero incredibile. Lucas e Arthur Jussen  sono due fratelli olandesi (classe 1993 e 1996) che fin da bambini si esibiscono nelle più importanti sale da concerto del mondo fino ad arrivare ad incidere per la prestigiosa etichetta discografica Deutsche Grammophon. Generalmente si esibiscono in composizione per pianoforte a quattro mani, ma hanno successo anche come solisti.


La composizione che propongo oggi è la fantasia in fa minore per pianoforte a quattro mani op.103, D.940 di Franz Schubert (1797 – 1828). Questa composizione è davvero una carezza per l’anima, si tratta di un’opera davvero ispirata nella quale confluisce e si riassume il romanticismo di un’epoca.  L’opera, scritta nell’ultimo anno di vita del compositore, è dedicata ad una sua ex allieva, Carolina, figlia del conte Esterhazy, di cui, come affermano le biografie del compositore, egli era segretamente innamorato. 


Quindi probabilmente il carattere malinconico ed affettuoso di questa incredibile composizione è ispirato proprio a questo ultimo amore impossibile. La composizione è costituita da quattro movimenti:

  1. Allegro molto moderato (fa minore)
  2. Largo (fa diesis minore)
  3. Allegro vivace (fa diesis minore)
  4. Con delicatezza (re maggiore)



Il brano inizia con un tema basato su un ritmo puntato molto malinconico, ma che trasmette anche una certa irrequietezza e inquietudine, sembra quasi di sentire il compositore che ci confida il suo amore per Carolina e tutti i sentimenti che ne conseguono. Una curiosità, il secondo tempo, il Largo, è un omaggio ad un grande Italiano che Schubert ebbe modo di ascoltare in un concerto a Vienna, definendo la sua musica come quella di un angelo, si trattava di Nicolò Paganini e questo tempo della composizione di Schubert è ispirato dal Largo del secondo concerto per violino e orchestra del grande violinista genovese.

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